La Via dei Colonna

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A est di Roma si trova un territorio dove a lasciare il segno è una nobile famiglia, quella dei Colonna, che prende il nome da Pietro, figlio del conte di Tuscolo Gregorio II, vissuto durante il pontificato di Pasquale II (1099-1118).
Pietro, che aveva assunto l’appellativo de Columna, nell’ XI secolo ereditava dal padre parte della signoria dei conti di Tuscolo che comprendeva anche i territori degli attuali Monte Porzio Catone, Zagarolo, Palestrina e Colonna, a cui egli aveva dato il nome e dove faceva erigere un castello sul sito di un vecchio castrum, trasformato in palazzo baronale nel XVI secolo.
Alternando periodi di fasto e di decadenza dovuti alle controversie con la Curia pontificia e alle lotte con le più potenti famiglie baronali, la famiglia Colonna afferma il proprio potere anche a Roma e otteneva nel tempo diversi feudi, di cui facevano parte – tra gli altri – Zagarolo, Palestrina, Gallicano nel Lazio, Castel San Pietro Romano, Rocca di Cave, Cave, Genazzano e Olevano. Questo ricco territorio, districandosi nella campagna romana, giungeva come ultimo baluardo a Paliano che si affaccia sulle terre del frusinate, verso il Regno di Napoli.

I Comuni

LA STORIA

La famiglia Colonna prende il nome da Pietro della Colonna. Egli eredita dal padre parte della signoria dei conti di Tuscolo che comprendeva anche il castello della Colonna. Il Palazzo baronale viene edificato nel XVI secolo dalla stessa famiglia Colonna sul sito del vecchio castrum romano.

Lo sapevi che?

All’aperto, con tanto di area pic-nic, è possibile visitare la Ferrovia-Museo della Stazione di Colonna.

La costruzione del Palazzo Colonna in Piazza Santi Apostoli a Roma risale al XIV secolo. Rimasto di proprietà della famiglia per otto secoli, nel Seicento viene ampliato e i lavori vengono affidati ai più grandi architetti e artisti dell’epoca.

Lo sapevi che?

Al XVII secolo risale la costruzione della Galleria Colonna, lunga 76 metri, che mostra le pregiate collezioni d’arte della famiglia. La Galleria è pensata come sala di rappresentanza per celebrare la vittoria di Lepanto con Marcantonio Colonna.

Non lontano dall’Urbe, il castello dei Colonna a Zagarolo, nato come fortezza medievale, viene assediato nel 1105 da papa Pasquale II. Più volte saccheggiato e raso al suolo nei secoli, a partire dalla seconda metà del Cinquecento, ottenuta la pace dei Colonna con il papato e conferito, nel 1569, il titolo di duca di Zagarolo a Pompeo Colonna, inizia per la cittadina un periodo di grande rinnovamento e anche la dimora dei Colonna viene trasformata in una vera e propria residenza baronale.

Lo sapevi che?

Si narra che Caravaggio, protetto di Costanza Sforza Colonna, venisse ospitato nelle stanze del palazzo Colonna di Zagarolo durante la sua fuga da Roma avvenuta nel 1606. Nelle sale del pianterreno un affresco celebra la vittoria di Marcantonio Colonna a Lepanto.

Nel percorso degli acquedotti di Gallicano nel Lazio è inserito anche il Castello di Passerano risalente al X secolo e appartenuto anch’esso ai Colonna, poi passato ai Ludovisi Boncompagni e ai Rospigliosi Pallavicini.

Lo sapevi che?

Il Castello di Passerano è parte della Tenuta di Passerano, attualmente di proprietà della Regione Campania.

Sui resti dell’antico Santuario della Fortuna Primigenia, i Colonna erigono la loro fortezza, passata poi ai Barberini nel 1629, a cui si deve la forma attuale del palazzo. Essa è oggi sede del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina. Il Museo ospita numerose statue e resti antichi oltre al mosaico policromo del Nilo realizzato da artisti alessandrini della fine del II secolo a.C.

Lo sapevi che?

Il Museo Casa Natale di Giovanni Pierluigi ricorda il noto compositore e padre della polifonia a cui Palestrina ha dato i natali.

Nel luogo più alto e inaccessibile di Castel San Pietro Romano i Colonna lasciavano la loro traccia nella fortezza a cui si accedeva tramite un ponte levatoio. Nel 1630, dopo aver subìto numerosi assedi, distruzioni e ricostruzioni, ormai in stato di abbandono, la rocca passa ai Barberini.

Lo sapevi che?

La cittadina con i suoi monumenti costituisce oggi il Museo Diffuso MUDI. Nel percorso rientrano, oltre alla rocca, anche la chiesa di San Pietro e le mura difensive dell’antica Praeneste.

Dall’XI secolo feudo dei Colonna, Cave diventa luogo di scontro tra la famiglia e il papato fino alla firma del trattato di pace avvenuta nel 1557 tra papa Paolo IV Carafa e Filippo II re di Spagna. Nella Chiesa di Santo Stefano, sorta sui resti di quella Colonna, trova la sua sepoltura Odoardo Colonna.

Lo sapevi che?

Il Museo Civico “Città di Cave”, nella sezione “Lorenzo Ferri” custodisce un presepe con sculture di formato gigante.

La Rocca, che sorge sopra Cave, risalente all’XI secolo, viene occupata da Pietro de Columna già nel 1100, ai tempi di Pasquale II, per poi tornare di proprietà del papa.

Lo sapevi che?

I resti della Rocca di Cave ospitano l’Osservatorio astronomico e il Museo Geopaleontologico “Ardito Desio” con la sua eccezionale sezione a cielo aperto.

Genazzano diventa feudo Colonna nell’XI secolo. La famiglia ne decreta la fortuna e lo sviluppo dando i natali a Oddone Colonna, divenuto poi papa nel 1417 con il nome di Martino V. Troviamo ancora traccia di questa famiglia nel castello trasformato in palazzo residenziale dei Colonna e anche negli affreschi della chiesa di Santa Croce.

Lo sapevi che?

Il Castello Colonna di Genazzano è sede del Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea. Nelle campagne del paese, il noto architetto Donato Bramante lascia il suo segno con un meraviglioso ninfeo.

Il Castello di Olevano Romano, attuale Palazzo Colonna-Marcucci, già fortificazione medievale eretta sulla rocca dell’antico borgo, diventa proprietà dei Colonna e poi dei Borghese. È possibile visitare le sale affrescate e ammirarne ancora oggi gli antichi arredi.

Lo sapevi che?

La Villa De Pisa ospita il Museo centro studi sulla pittura di paesaggio europea del Lazio. Il Museo Civico d’Arte custodisce una collezione di oli, acquerelli, disegni, bozzetti, incisioni che riproducono vedute del borgo e scorci paesaggistici confermando Olevano come tappa di numerosi viaggiatori del Grand Tour.

A San Vito Romano, il Castello Theodoli, costruito dopo l’invasione saracena del IX Secolo, divenne poi di proprietà della famiglia Colonna fino al 1563 quando Oddone lo vendette ai principi Massimo. Fu poi ceduto alla famiglia Theodoli che lo possiede ancora oggi.

Il feudo dei Colonna era chiamato di Paliano, che ne era appunto la roccaforte. La fortezza, che domina dall’alto il paese, ha ospitato un importante contingente delle truppe colonnesi. Il Palazzo Colonna, costruito intorno al 1623 per volere di Filippo I Colonna (1578-1639), viene completato nella seconda metà del 1600 con il coinvolgimento del noto architetto Antonio Del Grande. Il suo aspetto è rimasto pressoché immutato e oggi ospita numerose opere d’arte e preziosi arredi, tra cui i trofei di guerra legati alla storica battaglia di Lepanto, dove si distinse Marcantonio Colonna nel 1571. La Chiesa Collegiata di S. Andrea, costruita su una preesistenza medievale per volere di Marcantonio I Colonna agli inizi del XVI secolo, viene progettata per diventare mausoleo dei principi Colonna di Paliano.

Lo sapevi che?

Tra colline, boschi e laghi, è possibile visitare il Monumento Naturale “Selva di Paliano e Mola di Pascoli”, con le sue varietà faunistiche e floristiche.

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